ALLA RICERCA DI NEMESI

24/04/2013

ROCCA DI CAPRI LEONE – Voltare pagina. Dopo il finale thrilling di Barcellona, la squadra di mister Vicario si è ritrovata ieri al “Comunale” di Rocca di Capri Leone per analizzare l’epilogo del campionato e ricominciare un nuovo percorso verso la gloria. Inutile piangere sul latte versato, meglio armarsi di olio di gomito e strofinaccio e cominciare a ripulire quel pavimento pieno di lacrime. Una sola sconfitta, per quanto dura da digerire, non può scalfire ambizioni, certezze, animo pugnandi di un gruppo che ha disputato un’annata fantastica.

In fondo, cos’è una sconfitta? Nient’altro che educazione, il primo passo verso qualcosa di meglio. Non è certo un fallimento. Il fallimento è non provarci con tutte le proprie forze. Il fallimento è non crederci. Il fallimento è permettere alla sconfitta di avere la meglio su di noi. No, non sarà così. Non lo vogliamo né ce lo possiamo permettere. Buttare al vento un anno di sacrifici per una singola partita persa non sarebbe da noi, non sarebbe da USD Rocca di Capri Leone.

Bisogna però essere lucidi e freddi per poter sfruttare al meglio questa esperienza che ci deve insegnare qualcosa. Le reazioni devono essere misurate. Com’è sbagliato abbandonarsi alla sconforto, così lo è vivere solo cercando rabbiosamente la vendetta contro gli avversari e il mondo intero. Ricerchiamo invece la Nemesi.

Nemesi (Nέμεσις, Nèmesis) è una figura della mitologia greca. Il nome deriva dal greco νέμεσις (nèmesis), νέμω (nèmo, “distribuire”), e fu il nome della dea “distribuzione della giustizia”. Nemesi provvedeva soprattutto a metter giustizia ai delitti irrisolti o impuniti, distribuendo e irrorando gioia o dolore a seconda di quanto era giusto, perseguitando soprattutto i malvagi e gli ingrati alla sorte. Oggi Nemesi significa distribuzione del fato, intesa come giustizia compensatrice o riparatrice, o interpretata anche come giustizia divina. Questo termine si usa anche per intendere una situazione negativa che giunge immediatamente dopo un periodo particolarmente fortunato o viceversa, sempre come atto predestinato alla compensazione. L’idea che soggiace a questo termine è di un mondo che risponde a una legge di armonia, per cui il bene debba essere compensato dal male in egual misura.

La vendetta verso gli altri non ci interessa. Il Rocca di Capri Leone ha un’eleganza e uno stile superiori. Lavoriamo solo per ripristinare il giusto ordine delle cose. I nostri avversari futuri, a prescindere da chi saranno, verranno affrontati con il massimo rispetto ma senza paura e senza presunzione. Il destino ci è stato avverso già una volta. Ci ha fatto male senza che ce lo meritassimo. Ora ricerchiamo il nostro bene, la nostra medicina si chiama “Vittoria”. Dimostriamo con l’impegno che questa squadra non si ferma davanti a nulla e può mutare anche gli eventi con la propria voglia e forza di volontà. Dimostriamo a noi stessi che ciò che non uccide ti fortifica. Dimostriamo agli altri che lo squadrone siamo noi.

E allora forza, tutti insieme ancora una volta, saliamo sul treno biancazzurro. Un treno colmo di speranze, desideri, grinta, determinazione e fiducia. Un treno che a Barcellona ci è sfuggito per un soffio. Un treno che però sta per ripassare sul nostro binario e che noi saremo pronti a prendere al volo. Non ce lo faremo scappare, questa volta. Preparate i biglietti, signori. Il Rocca è di nuovo in pista. Destinazione: “Vittoria”, paese della nostra gioia. Alla ricerca di Nemesi.

(Francesco Gugliotta)

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